Matrimonio indiano, tre giorni da favola a Savelletri

Pubblicato il 8 Set 2014 da Redazione

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Si è chiusa all’alba di sabato la lunga festa di nozze dei due giovani indiani Rikita Agarwall e Rohan Metha, figlia del magnate del ferro Pramod, lei, del fondatore di una catena di abbigliamento, lui. Entrambi vivono in Inghilterra, ma per il loro matrimonio hanno scelto la Puglia.
Tre giorni di festa per le nozze milionarie della terzogenita del magnate del ferro indiano. Lo scenario, quello delle masserie, degli ulivi secolari, dei muretti secco e della costa di Savelletri, trasformati, a tratti in modo quasi irriconoscibile, dagli allestimenti da mille e una notte realizzati da scenografi internazionali. La mitologia classica con i capitelli, le anfore, le sedie rivestite, è stato il filo conduttore della notte d’oro di apertura, a Borgo Egnatia, dove seicento degli ottocento invitati, famiglia compresa, erano ospitati. Cocktail al tramonto sotto i portici e cena di benvenuto a base di specialità pugliesi, ideata dai due cuochi stellati Peppe Zullo e Pietro Zito, e spettacoli a bordo piscina, hanno festeggiato il fidanzamento di Rikita Agarwall e Rohan Metha, i ragazzi d’oro, che in oro hanno voluto non solo divani, piatti e posate, il centrotavola con le orchidee gloriose da 80 euro l’una, ma anche inviti, bomboniere e abiti degli invitati. Due gli appuntamenti della seconda giornata, sul mare di Cala Masciola, una festa variopinta nei sari tradizionali e colori pastello, per festeggiare il Sungeet, rito prematrimoniale, con danze, canti, e il menù di specialità indiane mischiate allo street food dello chef di Senigalla Uliassi. Ha rischiato di rovinare la festa dell’innamoramento nella cornice semplice della masseria Pettolecchia, trasformata in una bosco fiabesco, la pioggia, che neanche il santone remunerato con 100mila euro è riuscito a fermare, e si è abbattuta copiosa sul Giardino dei sogni. Ma lo spettacolo sul palco verde a forma di viso è andato avanti con gli invitati, in complicati abiti a tema “ floral extravaganza”, riparati dalle tensostrutture. E’ un trionfo di fiori, il palco, l’arco, i candelabri di orchidee rare, la festa di matrimonio, con l’elefante che accompagnava la sposa, e il cavallo per lo sposo, e gli abiti formali tradizionali, la festa di nozze. Un tripudio di colori, anche negli abiti dei due sposi, e con gli amati richiami all’antica Roma. Una spesa che ha sfiorato i trenta milioni di euro, cinque solo per i fiori arrivati dall’Olanda, che si è riversata, almeno in parte sul territorio, con centinaia di giovani della zona e di tutta la Puglia, coinvolti nell’organizzazione. E siamo alle polemiche. Strutture a parte, le masserie San Domenico e Borgo Egnatia e la spiaggia di Cala Masciola, in molti si sono lamentati degli orari di lavoro e delle basse remunerazioni. Archiviata, invece, dopo un paio di giorni, la polemica sulla vicenda dei Marò, era stata anche aperta una pagina facebook per chiedere agli amministratori fasanesi di non partecipare ai festeggiamenti, e proprio loro, giurano che la ricaduta sul territorio, c’è stata e ci sarà, in termini di immagine per una terra che del turismo sta facendo la sua prima fonte di ricchezza.