A Pescheria con Cottura la “Stella Foodies” della guida firmata Gambero Rosso

Pubblicato il 15 Dic 2014 da Redazione

PESCHERIA CON COTTURA 001

Una bella soddisfazione per Pescheria con Cottura di Lecce: dopo soli sei mesi dall’inaugurazione, il locale di via dei Mocenigo viene segnalato tra le “Stelle Foodies” dalla prestigiosa guida Foodies del Gambero Rosso, fresca di stampa. Unico ristorante nella sezione “mangiare” per la provincia di Lecce, Pescheria con Cottura dimostra così di aver già conquistato il pubblico dei buongustai contemporanei, coloro che viaggiano, si informano, vanno alla scoperta del gusto italiano, ma non solo, condividono le proprie scoperte su web e social e da web e social prendono spunto.
Marco Cimmino e Fabio Ingrosso, soci e proprietari, non nascondono la loro soddisfazione: “Questo risultato ci gratifica – dicono – perché abbiamo osato proporre uno stile di ristorazione inusuale per la città: informale, fresco, ma di altissima qualità. In questi mesi non ci siamo risparmiati, cercando di offrire alla clientela un’esperienza sempre più intrigante”.
Il banco del pesce fresco è certamente il cuore del locale, ma il riconoscimento della Guida rappresenta anche una conferma per il buon lavoro dello chef e della sua brigata, che con i suoi piatti completa l’offerta gastronomica di Pescheria con Cottura.
Lo stile di questo luogo, reso unico dalla sua originale formula e dalle atmosfere della location, ha trovato ampia visibilità sui media nazionali: da Vanity Fair a Home, da Dove a Io Donna a Marie Claire Maison, Pescheria con Cottura ha superato i confini nazionali; non solo, in questi mesi tanti volti noti dello spettacolo, di passaggio a Lecce, hanno scelto la Pescheria.

Pescheria con Cottura è a Lecce, a pochi passi dalla centrale piazza Sant’Oronzo: con la sua apertura, a fine maggio, il locale ha inaugurato in città un nuovo linguaggio del gusto, che riesce a coniugare il tradizionale banco del pesce con un preciso stile di ristorazione, informale ma curato in ogni dettaglio. Cuore del locale è la ricca offerta di pescato d’eccellenza in bella vista: calamari, gamberoni viola di Gallipoli, spada, orata, tonno, spigola, moscardini sono alcune delle varietà proposte. Spazio anche al crudo di mare, con ostriche, noci, capesante, gamberi, tartare, carpacci … La formula del servizio è molto semplice: scelto il pesce direttamente al banco, si richiede la tipologia di cottura desiderata:crudo, piastra, frittura o forno. Non essendoci servizio ai tavoli, si aspetta di essere chiamati a ritirare il proprio piatto pronto. Come recita il claim: “lo vedi, lo scegli, lo gusti”. In questa filosofia si inserisce anche il take-away, ossia la possibilità di degustare il pesce a casa propria. Tovagliette, porta posate, sacchetto del pane, salviette profumate (per la pulizia delle mani dopo aver mangiato il pesce), tutto è brandizzato “Pescheria con Cottura”, con il claim In Fish We Trust. I vassoi a disposizione della clientela sono realizzati da uno stagnino (forse l’ultimo della zona) di Specchia, piccolo borgo dell’entroterra salentino. Poche e precise le regole di Pescheria con Cottura: il pesce è protagonista assoluto, quindi inutile chiedere caffè, dolci o amari. Pescheria con cottura si sviluppa su 200 mq, con un’area esterna e la cucina a vista; i coperti sono 70. L’ambiente, con volte a botte in pietra leccese, è easy, ma ricercato. I colori predominanti sono le nuances di blu, salvia, tortora, bianco, nero e grigio. Nella zona del banco del pesce, non possono mancare le classiche piastrelle bianche diamantate; a terra il cemento battuto è intervallato da “tappeti” realizzati con un patchwork di cementine colorate. I tavoli sono di recupero e le lampade vintage. Di grande impatto le opere di Stefano Pilato (artpescefresco.com), artista livornese che lavora con materiali restituiti dal mare, e di Massimo Maci (massimomaci.com), glass designer salentino. La musica, in filodiffusione in tutto il locale ad un volume molto discreto, rievoca atmosfere vintage, grazie ad una selezione di canzoni italiane anni ’60 e ’70.