Insieme alla colomba pasquale ora c’è anche il “piccione viaggiatore”

Pubblicato il 4 Apr 2015 da Redazione

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Al posto della colomba, il “Piccione viaggiatore”. È il dolce pasquale inventato da Antonio Cera, giovane fornaio di San Marco in Lamis.
I sapori e gli odori di Puglia, Campania, Piemonte, Sicilia e Malesia amalgamati per dar vita a un gustoso “piccione viaggiatore”, il dolce pasquale frutto dell’estro di Antonio Cera, giovane panettiere del Forno Sammarco, laureato in Economia alla Bocconi e tornato nel suo paese d’origine per investire nell’antico forno di famiglia.

Gli ingredienti? Rape rosse candite, nocciole di Giffoni, nocciole Gentile delle Langhe, timo selvatico del Gargano, pepe bianco di Sarawak, farina di grano tenero, tuorlo d’uovo, lievito madre, zucchero, burro, sale.

Al posto della classica colomba, Antonio Cera propone il piccione di Pasqua che sta già facendo il giro del mondo. Una produzione di nicchia: appena 300 i pezzi realizzati. A impreziosire la confezione, una piuma di carta che contiene una dedica per il destinatario del prelibato messaggio pasquale. L’unico ingrediente esotico è il pepe bianco di Sarawak della Malesia. Una menzione particolare va a Corrado Assenza, fine e inimitabile interprete dell’arte culinaria che con meticolosità e maestria ha aggiunto la rapa rossa, l’ingrediente che come un piccolo “gioiello della terra” arricchisce il piccione, lasciando inalterato quel retrogusto di terra bagnata che la caratterizza.

“Questo dolce è il simbolo della mia vita – spiega Antonio Cera, panettiere – Partire, scoprire il mondo e tornare. Utilizzo rapa rossa candita della Sicilia, la nocciola piemontese, quella di Giffoni e il timo selvatico del Gargano”.
ll “Piccione” è stato recensito sulla rivista Cucina Italiana tra i dieci migliori dolci pasquali del 2015.