Il grano antico: più buono e fa bene. Se ne parla ad Expo

Pubblicato il 11 Mag 2015 da Redazione

Semole Casillo - ph. umberto lopez

L’adattabilità agronomica, le caratteristiche tecnologiche e i tanti vantaggi nutrizionali delle varietà antiche di grano tenero e duro.
Di questo si parlerà martedì 12 maggio alle 10.30 nel corso del seminario scientifico dal titolo I semi del gusto: le antiche varietà del grano presso il Cluster dei Cereali e Tuberi di Expo. L’iniziativa è organizzata dall’azienda Casillo Group (Corato, Bari), impresa primaria italiana nel campo delle semole, grano, farine commestibili, prodotti da forno, che partecipa all’Esposizione Universale di Milano come main partner dell’official sponsor Farine Varvello.
Il Gruppo Casillo ha avviato una collaborazione per lo studio e la valorizzazione delle varietà antiche di grano tenero e duro con il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (C.R.A.) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf).
I risultati più interessanti di questi studi saranno presentati al pubblico martedì 12 maggio al grande evento di Milano. Al talk show, moderato da Roberto Ranieri consulente scientifico del Gruppo Casillo, interverranno la dottoressa Fabiola Sciacca del Centro di ricerca per l’agrumicoltura e le colture mediterranee ( C.R.A.- ACM) di Catania ed il dottor Pasquale De Vita del Centro di ricerca per la cerealicoltura (C.R.A. – CER) di Foggia che saranno a disposizione per descrivere le varietà analizzate nella Regione Sicilia e nella Regione Puglia ed esporranno i risultati di adattabilità agronomica, le caratteristiche tecnologiche e nutrizionali ed i vantaggi d’impiego da parte degli agricoltori. A livello colturale la reintroduzione di varietà antiche non solo dimostra possibile il recupero delle biodiversità ma contribuisce alla diffusione di un modello agricolo più sostenibile.
Durante il seminario verranno descritte varietà ormai note come Timilia, Russello e Senatore Cappelli ed altre meno note ma non per questo meno interessanti, con focus sulle potenziali filiere che si possono costruire e sugli effetti positivi che hanno per il nostro organismo: sono particolarmente indicati per chi ha problemi di ipersensibilità al glutine e hanno un maggior contenuto di alcuni sali minerali o di alcune vitamine del gruppo B.
Il Gruppo Casillo da alcuni anni è impegnato a recuperare e riportare l’utilizzo specie di grano di varietà antiche che si sono dimostrate benefiche per la salute ma che col tempo sono state abbandonate e sostituite da altre più remunerative per i coltivatori. L’ottimo grano trasformato (o con moderni molini a cilindri o ancora meglio macinato a pietra) consente di ottenere semole e farine antiche che al loro volta danno vita a prodotti finiti con le caratteristiche organolettiche di un tempo.
L’azienda di Corato ha una grande tradizione cerealicola e la utilizza al meglio coniugandola con la ricerca. Alcuni giorni fa, infatti, è stato costituito lo spin-off denominato New Gluten World, nato dalla collaborazione tra Università di Foggia e Molino Casillo SpA, che accompagnerà dalla ricerca alla produzione industriale il metodo Gluten Friendly scoperto a Foggia che consente di modificare le proteine del glutine nel frumento rendendole innocue per i celiaci.
I semi del gusto: le antiche varietà del grano è uno dei novanta eventi (1 maggio – 31 ottobre) racchiusi “NEL NOME DEL PADRE, storie di grano e di terra”, il grande progetto ideato da fotografo, scrittore e regista Carlos Solito e con il quale Casillo Group partecipa ad Expo 2015 per raccontare la sua storia e il suo lavoro, radicato nella tradizione, ma anche attento al contributo delle tecnologie e alla qualità dell’alimentazione.
Sotto il nome I semi del gusto si terranno nei prossimi mesi seminari e convegni che, incentrati sul valore della sana alimentazione e del rispetto dell’ambiente, saranno organizzati con la formula del talk show e vedranno la partecipazione di referenti dell’Università di Foggia e la cui organizzazione è affidata a Roberto Ranieri, fondatore di Open Fields, azienda di trasferimento tecnologico nel settore agro-alimentare e ricercatore esperto del grano e della sua trasformazione.