Ceglie Food Festival, dove il cibo è tutta un’altra storia

Pubblicato il 8 Ago 2017 da Simona Giacobbi

Meno cooking show e più storie. Meno star system e più autenticità. Accendere i riflettori sui protagonisti della rivoluzione lenta, silenziosa e radicale in corso, volta a restituire autenticità al mondo del cibo e del vino. Restituire la scena a chi lavora la terra e la vite facendo la propria parte per lasciare il pianeta un poco meno malconcio di come lo ha trovato. È il manifesto programmatico in pillole della nona edizione del Ceglie food festival che si terrà nei giorni 11-12-13 agosto 2017 a Ceglie Messapica (Brindisi).

La tradizione di animare il centro storico della città della Valle d’Itria – la valle dei trulli e degli ulivi secolari – mettendo in scena il paniere alimentare pugliese è tradizione di lungo corso a Ceglie Messapica. Nei cartelli che perimetrano gli ingressi il territorio, la città si presenta come “terra di gastronomia”. Non è una operazione di merchandising. Il peculiare microclima gastronomico di questo che è uno dei borghi imbiancati a calce più antichi della zona, è fra i più celebrati della regione: la concentrazione di ristoranti segnalati, recensiti e consigliati dalle guide di settore non ha pari in tutta la Puglia.  Malgrado la lunga tradizione, il festival di quest’anno rappresenta una svolta, una specie di anno zero. L’edizione 2017, affidata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Caroli alla direzione di Francesco Gioia, privilegerà le storie del cibo più che i cooking show. Ecco alcuni dei protagonisti dell’evento.

DANIELE BONANNI. Daniele è uno chef di stanza ad Amatrice, titolare del ristorante Ma-trù distrutto nel terremoto che il 24 agosto 2016 ha scosso il centro-Italia. Non solo il ristorante, nel terremoto Daniele Bonanni ha perso mamma Marisa, originaria di Galatina (in provincia di Lecce), la sorella Alessandra e il nipote David di 26 anni. Da allora il cuoco gira l’Italia preparando la sua Amatriciana, come farà al Food festival di Ceglie Messapica con l’obiettivo di accantonare le risorse utili a ricostruire la vita che era la sua. “Il nuovo Ma-trù rinascerà perché noi lo vogliamo – ha detto il cuoco -, lo dobbiamo ai nostri cari, lo devo alla mia terra, lo devo a me stesso e a chi mi sta vicino”. Partendo da questa storia testimoniata dalla viva voce di Daniele Bonanni, nel corso dell’evento sarà lanciata una raccolta fondi destinata a tutti i ristoratori che hanno perduto qualcosa (o tutto) a causa del terremoto, perché il cibo è anche scambio, mutuo soccorso e solidarietà.

VICTOIRE GOULOUBI. Victoire Bouna Gouloubi è una chef designata ambasciatrice di Women for Expo. E’ nata a Brazzaville, capitale della Repubblica popolare del Congo, da cui è scappata più di 15 anni fa sfuggendo a una guerra civile sanguinosa che ha travolto anche la sua famiglia. In Congo studiava Giurisprudenza con l’intenzione di proseguire gli studi in Italia. La fuga improvvisa e precipitosa dalla guerra ha scompaginato le carte, le ha cambiato i piani. È arrivata a Verona con il fratello nel 2002 e un bagaglio di niente. Ha vagabondato fra case di accoglienza e clochard. “Poi ha deciso di iscriversi alla Scuola alberghiera per avere almeno vitto e alloggio garantiti. E lì ha scoperto che aveva una vera passione per la cucina che l’ha portata a lavorare con i più grandi chef stellati, come Claudio Sadler”, come ha raccontato in un’intervista per D-La Repubblica nel 2015. È una storia esemplare di riscatto che passa per mezzo di un talento esercitato in cucina. L’avvocatessa mancata è diventata esperta “nell’arte di trasformare la necessità di nutrirsi nel piacere di gustare”. Victoire Goulubi è alla sua seconda partecipazione al Food festival di Ceglie Messapica.

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ANGELO GIORDANO E VALERIO TANZARELLA. Seed savers. Custodi. Contadini. Angelo Giordano e Valerio Tanzarella, 40 anni a testa, agronomo il primo, ex avvocato in quota all’ufficio legale di Rai cinema il secondo, che qualche anno fa ha deciso di smettere la toga per lavorare la terra. A entrambi si deve l’opera di salvataggio di circa 400 semi a rischio estinzione, messi a dimora in un orto a Ceglie Messapica. L’orto dei miracoli dove rinascono i semi perduti ha incantato anche Massimo Bottura, che lo ha definito “l’enciclopedia delle erbe antiche”. “Sono ragazzi che vanno incoraggiati e sostenuti, hanno il sogno dentro”, ha sottolineato lo chef modenese. Eccezionali testimoni di biodiversità militante, Angelo e Valerio esporranno durante il festival una delle loro collezioni alimentari composta da legumi, cereali, ortaggi e frutta mai visti prima. O forse sì.

CLAUDIO NATILE. È l’anima di CanaPuglia, il progetto che punta a riscoprire le mille opportunità di impiego industriale e artigianale di una fra le piante più scandalose e versatili. “In un momento storico contraddistinto da una crisi di modelli produttivi, la canapa in Italia può tornare ad essere una risorsa economica, la stessa che fino agli anni ’30 aveva reso il Paese secondo produttore al mondo per quantità e primo per qualità”, è il verbo del team di CanaPuglia che nel corso del Ceglie food festival presenterà le farine prodotte dalla canapa e una avveniristica stampante in 3D per stampare in plastica di canapa.

Fra i protagonisti del festival ci saranno naturalmente anche cuochi pugliesi che si avvicenderanno sul palco. Fra cui gli stellati Antonella Ricci e Vinod Sookar, del ristorante Al fornello da Ricci di Ceglie Messapica; Stefano Di Gennaro, del ristorante Quintessenza di Trani e Felice Sgarra dell’Umami di Andria. In tutto il centro storico saranno allestiti percorsi degustativi oltre che masterclass e laboratori anche per bambini che impareranno l’arte di estrarre colori a tutta natura dalle verdure.

Save the date: 11-12-13 agosto a Ceglie Messapica, il festival dove il cibo è tutta un’altra storia.

Sponsor: Fondazione San Raffaele. Partner: Mediterranean cooking school, Birranova, CanaPuglia.

Giornalista professionista, laurea in lingue e letterature straniere e un master in Social Communication. Piacentina d’origine, pugliese d’adozione dal 2012, cresciuta a tortelli e gnocco fritto, impara a cucinare in Canada, a Toronto, dove ha vissuto sei anni e dove ha lavorato per il quotidiano italiano Corriere Canadese. Oltreoceano scopre una diversità culinaria etnica senza confini. Da allora la sua vita cambia. Cucina e ristoranti diventano luoghi interscambiabili di idee, progetti, tradizioni e passioni. Ama assaporare, provare, gustare. E fare foto. Conduce su Telenorba e TgNorba24 la trasmissione “I colori della nostra terra”, un programma che parla di ruralità, agroalimentare ed eccellenze enogastronomiche della Puglia. Ha collaborato con I Love Italian Food e il Cucchiaio d’Argento ed è spesso chiamata a far parte di giurie di eventi a carattere enogastronomico e di concorsi legati al mondo della pizza. Recensisce pizzerie per guide cartacee e online. Nel 2011 crea Pasta Loves Me, un blog che parla di lei, di pasta, food e lifestyle. È fondatrice e responsabile di Puglia Mon Amour, un’avventura che vive con gli occhi curiosi di turista e l’entusiasmo di un’innamorata per una terra che regala ogni giorno emozioni, genuinità e solarità. Ha la pizza napoletana nel cuore e tutto quello che rende felice il suo palato. E vive con una certezza: la pizza non le spezzerà mai il cuore.

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