Assitol-Federolio: bene il piano Mipaaf sull’allarme Xylella

Pubblicato il 1 Set 2014 da Redazione

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Assitol e Federolio – associazioni di categoria che rappresentano le circa 200 aziende del settore oleario – esprimono, in una nota, il loro plauso alla decisione del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali che ha varato un piano per la gestione dell’emergenza Xylella, il batterio killer che sta minacciando oltre 23mila ettari di uliveti in Puglia.
Il patogeno che colpisce le piante di ulivo causandone la morte ”rappresenta – sottolineano – una minaccia non solo regionale ma nazionale, con il rischio concreto di veder danneggiato un intero comparto e le centinaia di aziende e operatori che lavorano in questo settore. La produzione di olio di oliva da olive italiane è storicamente insufficiente anche a coprire il fabbisogno interno, senza considerare le grandi possibilità offerte dall’export e solo la capacità delle aziende di fare “blend” permette alla nostra industria di essere ancora leader. Dopo due anni di indecisioni delle Istituzioni, Assitol e Federolio non possono che apprezzare la scelta del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali di agire con tutti i mezzi per fermare questa crisi e dare il proprio sostegno alle attività che verranno messe in campo per fronteggiare questa situazione che rischia di ridurre ancora di più la capacità produttiva del nostro Paese. L’auspicio – concludono – è che questo momento di difficoltà possa rappresentare un’occasione per ripensare l’olivicoltura italiana attraverso azioni specifiche tese a rafforzarla in termini sia quantitativi che qualitativi. L’industria e il commercio oleario sono pronti a sedersi intorno a un tavolo con le Organizzazioni dei Produttori e il Ministero per dare tutto il supporto necessario con l’obiettivo di sostenere entrambi i pilastri su cui si fondano i 1,2 miliardi di export, l’origine da un lato e la capacità di fare blend dall’altro”.
Intanto è partita nell’area tra Alezio e Taviano, tra le più colpite dalla Xylella, la sperimentazione empirica basata sulle buone pratiche dell’agricoltura di un tempo. Un’agricoltura organica rigenerativa, capace secondo i responsabili dell’associazione Spazi popolari-Agricoltura di ottenere la rinascita dell’ulivo aggredito dal patogeno killer. Le pratiche empiriche in corso di sperimentazione, alle quale in questi giorni si stanno convertendo sempre più agricoltori, prevedono niente concimazione azotata, tantomeno insetticidi, a favore di solfato di ferro, rame, calce, e altri componenti naturali per il terreno, trattato con lo zolfo, con humus di lombrichi e cilicio o addirittura con l’aglio. L’obiettivo, quello di trasformare questa zona di sperimentazione in una grande laboratorio di autoproduzione