Agroalimentare, in Puglia aumentano le esportazioni

Pubblicato il 17 Set 2014 da Redazione

paneefocaccia

“Nei primi 6 mesi del 2014 – nonostante la grave crisi economica che sta interessando il comparto agricolo e tutte le problematiche causate dal maltempo e dalle calamità naturali – le esportazioni dell’agroalimentare pugliese sono aumentate notevolmente rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; mentre sono passate da 841 milioni di euro nel 2005 a 1.276.000.000 di euro nel 2013, con un aumento del valore delle esportazioni tra il 2012 e il 2013 di 72 milioni di euro”.
Lo ha sottolineato il presidente della Cia Puglia Raffaele Carrabba nel corso dei lavori di un convegno
sulla internalizzazione che si è svolto nel quartiere della Fiera del Levante di Bari.
“La Puglia – ha ricordato Carabba – con un +9,4% è la prima regione italiana per crescita percentuale delle esportazioni nel primo semestre del 2014 – a fronte di una crescita tendenziale dell’export nazionale dell’1,3% – con una rilevante espansione delle vendite verso i mercati extra Ue (11,6%)”.
E in questo contesto notevole rilevanza ”assumono le esportazioni dell’agroalimentare pugliese, che aumentano in quantità notevole dando un contributo significativo all’attenuazione degli effetti della crisi economica”.
Il Made in Italy va bene negli Stati Uniti e soprattutto nei mercati emergenti come quelli asiatici dove si è avuto l’incremento maggiore. Tra i principali settori, il prodotto più esportato nei paesi extra Ue è il vino. Accanto ai tradizionali partner commerciali come Usa e Germania, infatti, cominciano a farsi largo tra gli acquirenti del nostro “food” anche le economie emergenti, dove si giocherà la partita dell’export nei prossimi anni. ”Soprattutto India e Cina, primi Paesi al mondo per popolazione, costituiscono – secondo la Cia – la sfida maggiore per il futuro del nostro agroalimentare. Basti pensare che l’India da sola ha un mercato alimentare che vale 120 miliardi di dollari e si avvia a superare i 200 entro 7 anni. Ad oggi sono 300 milioni gli indiani benestanti che consumano pasta, olio e formaggi italiani. Mentre per il mercato cinese le prospettive di crescita sono elevatissime. Attualmente l’Italia esporta in Cina soprattutto vino, cioccolata e olio italiani. Non meno importanti sono i mercati russo e brasiliano.
Un’attenzione particolare va rivolta ai mercati dei Paesi di religione musulmana, presso i quali l’agroalimentare italiano se certificato ‘Halal’ trova sbocchi notevoli. È interessante la certificazione Halal per le aziende agrituristiche che sarebbero preferite dai turisti di religione musulmana”.
Sulla base di tutto ciò la Cia sarà presente ad Expo 2015, l’Esposizione universale di Milano, presso il Padiglione Italia con un ufficio di rappresentanza.