Le sfide del vino pugliese: Ilaria Donateo

Pubblicato il 29 Set 2015 da Simona Giacobbi

ilaria-donateo2Nella seconda “puntata” della nostra nuova rubrica Le Sfide del Vino Pugliese abbiamo ascoltato il punto di vista di Ilaria Donateo, titolare dell’Enoteca Sapori d’Arneo di Porto Cesareo e presidente dell’associazione di produttori vitivinicoli di Negroamaro “deGusto Salento”.

Ilaria, i turisti che vengono a trovarvi in enoteca a Porto Cesareo sono invogliati a portarsi via un pezzo di Puglia acquistando una bottiglia di vino pugliese?
“La nostra enoteca, sembrerà strano, ma lavora con il turista 365 giorni l’anno. Abbiamo fidelizzato tantissima clientela che ogni anno viene a trovarci, clienti che villeggiano ormai abitualmente a Porto Cesareo, clienti nuovi che entrano perché già dall’esterno capiscono che possono avere una vasta scelta di ‘come bere la Puglia’, clienti che arrivano con il passaparola. Tutti portano via più di un pezzo di Puglia enologica, dall’intenditore al semplice appassionato al curioso. Chiedono quali sono i vitigni che caratterizzano la regione e portano via almeno un’etichetta per vitigno. La prevalenza dei vini che portano via è il rosso, quasi un 70 per cento, e poi una buona parte rosati – si sa noi lo spingiamo molto anche a chi è scettico – e i bianchi”.

saporidarneoCom’è andata la stagione estiva a livello di vendite del vino pugliese?
“Il vino pugliese continua la sua scalata. Ottimi risultati nelle vendite, sicuramente più attenzione ai monovitigni territoriali, Primitivo sia di Manduria, ma anche molto bene il Primitivo di Gioia del Colle e il Negroamaro, i più richiesti e venduti. Ottima attenzione alle bollicine pugliesi e grande curiosità verso i vitigni minori. Poche le richieste di vitigni internazionali”.

Quali sono le sfide più grandi che incontra ancora il mondo del vino pugliese? Come si possono superare?
“Sicuramente le fasce di prezzo, molto diverse fra di loro, troppe aziende che purtroppo non hanno una collocazione commerciale e quindi cercano di “piazzare” il loro vino dappertutto. Ci dimentichiamo però che dietro quella bottiglia c’è il lavoro di uomini e donne che lavorano dalla vigna fino in cantina. Il vino deve essere raccontato, bisogna spiegare all’utente finale cosa andrà a bere, perché quel vino ha quel determinato prezzo a scaffale o al ristorante. C’è purtroppo tanta disinformazione e poco personale che davvero ci mette passione in questo lavoro. Ci vorrebbe da parte dei ristoratori e enotecari maggior tempo da dedicare alla Puglia”.

Giornalista professionista, laurea in lingue e letterature straniere e un master in Social Communication. Piacentina d’origine, pugliese d’adozione dal 2012, cresciuta a tortelli e gnocco fritto, impara a cucinare in Canada, a Toronto, dove ha vissuto sei anni e dove ha lavorato per il quotidiano italiano Corriere Canadese. Oltreoceano scopre una diversità culinaria etnica senza confini. Da allora la sua vita cambia. Cucina e ristoranti diventano luoghi interscambiabili di idee, progetti, tradizioni e passioni. Ama assaporare, provare, gustare. E fare foto. Conduce su Telenorba e TgNorba24 la trasmissione “I colori della nostra terra”, un programma che parla di ruralità, agroalimentare ed eccellenze enogastronomiche della Puglia. Ha collaborato con I Love Italian Food e il Cucchiaio d’Argento ed è spesso chiamata a far parte di giurie di eventi a carattere enogastronomico e di concorsi legati al mondo della pizza. Recensisce pizzerie per guide cartacee e online. Nel 2011 crea Pasta Loves Me, un blog che parla di lei, di pasta, food e lifestyle. È fondatrice e responsabile di Puglia Mon Amour, un’avventura che vive con gli occhi curiosi di turista e l’entusiasmo di un’innamorata per una terra che regala ogni giorno emozioni, genuinità e solarità. Ha la pizza napoletana nel cuore e tutto quello che rende felice il suo palato. E vive con una certezza: la pizza non le spezzerà mai il cuore.

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