Matera capitale europea della cultura, delusione a Lecce

Pubblicato il 18 Ott 2014 da Redazione

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È Matera la capitale europea della cultura per il 2019. La Città dei Sassi ha battuto le altre cinque candidate, Lecce, Ravenna, Cagliari, Siena e Perugia-Assisi con sette voti favorevoli su 13, quanti erano i componenti della giuria tecnica nominata da Bruxelles e presieduta da Steve Green.

L’annuncio è stato fatto dal ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, al termine di un lungo e animato confronto tra i giurati e dopo due votazioni. Matera affiancherà così la città bulgara di Plovdiv. La nomina ufficiale delle capitali europee avverrà verso la metà del 2015. il sindaco Salvatore Adduce, in lacrime, ha ringraziato i ragazzi e le ragazze che hanno lavorato per tre anni a questo progetto, ora – ha detto – possono sperare davvero per il futuro. Adduce ha inoltre promesso al sindaco di Lecce Perrone di coinvolgerlo nelle iniziative della Città dei Sassi in chiave europea.

“Facciamo le nostre congratulazioni a Matera per l’ottimo lavoro svolto e siamo felici che sia stata insignita con questo importante titolo una città del Sud Italia”, ha dichiarato Airan Berg, coordinatore artistico di Lecce2019, commentando da Roma con una nota diffusa dal suo staff la designazione di Matera a capitale europea della Cultura 2019.

“Grazie infinite a tutti – prosegue Berg – per l’energia, l’impegno e la fiducia. Personalmente non vedo l’ora di continuare il lavoro che abbiamo iniziato insieme”. A Berg si unisce il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, presidente del Comitato Promotore Lecce2019, che spiega: “È stato un grande privilegio rappresentare la comunità di Lecce in questo ritrovato senso di appartenenza di un’idea di sviluppo basato sulla cultura, della volontà di scambiare idee, progetti e relazioni”. “L’idea di Lecce 2019 non va dispersa” ha affermato il sindaco aprendo la conferenza stampa convocata per commentare la sconfitta nella corsa a Capitale europea della cultura. “Lecce ha avuto tre voti – ha precisato Perrone – a differenza di quanto è stato detto, segno che in questi due anni abbiamo fatto molte cose buone”. Dell’estate 2012, quando l’amministrazione comunale scelse di partecipare alla competizione tra venti città italiane, è stata messa in moto una imponente macchina organizzativa, che ha organizzato centinaia di eventi, avvalendosi dell’aiuto di decine di volontari, ai quali sono andati i ringraziamenti del sindaco.

Il verdetto è arrivato come una doccia fredda , trasformandosi ben presto in delusione e amarezza a impadronirsi delle centinaia di persone, uomini, donne, bambini, amministratori, componenti del comitato Lecce 2019, tutti accorsi al Must, il Museo storico della città, nella speranza che il sogno diventasse realtà. Abbracci, volti tristi, qualche lacrima, con qualcuno alla fine a festeggiare ugualmente per quanto fatto. Perché per Lecce segna non una sconfitta ma solo un inizio.