Autun-Nobis, il ristorante del Grand Hotel La Chiusa di Chietri saluta l’autunno

Pubblicato il 11 Dic 2014 da Simona Giacobbi

Piccolo calzone della tradizione di sponsali con spuma di canestrato

Ha salutato l’autunno e ha dato il benvenuto all’inverno con un menu all’insegna della tradizione il ristorante Nobis del Grand Hotel La Chiusa di Chietri ad Alberobello. I sapori e i colori sono stati i protagonisti della cucina del ristorante della bellissima struttura tra i trulli nei weekend di novembre fino all’8 dicembre. Un percorso enogastronomico per gli amanti della tradizione culinaria mediterranea attraverso cene a tema, degustazioni e corsi di cucina partendo dagli ingredienti semplici che caratterizzano questo periodo dell’anno. Un viaggio alla scoperta dei prodotti tipici della nostra terra con particolare attenzione alla stagionalità e alla qualità.

In cucina l’executive chef Pier Luca Ardito, team coach della Nazionale Italiana Cuochi di ritorno dalla Culinary World Cup in Lussemburgo dove la squadra ha vinto due argenti. Per l’ultimo weekend dell’edizione 2014 Autun-Nobis lo chef Ardito e il team della cucina del ristorante del Grand Hotel La Chiusa di Chietri hanno rivisitato i piatti tipici della tradizione pugliese con un tocco di creatività. Piatti semplici e genuini con materie prime dell’orto Nobis. Cime di rapa, sponsali, patate di Polignano sono stati, infatti, i protagonisti del menu “Ricetta tradizionale”, accompagnato dal Primitivo Primaio della Cantina Cardone.

Se si parla di tradizione non poteva mancare, per iniziare, un calzone di sponsali versione mignon con spuma di canestrato. Un gioco di colori che ha fatto strada a una fresca insalata agrumata. Al naso arriva il profumo del baccalà al vapore, accompagnato dal verde sgargiante delle cime di rapa, cavolo romanesco, puntarelle e una vinaigrette di olive nere. Sui trancetti, aria di limone che al palato non si sente – certo, è aria – ma regala freschezza a un pesce dalla carne compatta e dal sapore deciso.

Con il primo freddo la zuppa di verdure è un must. Un primo piatto con verza, sedano e patate fi gnocchi di pane viene impreziosito da pecorino, prezzemolo e menta. Un piatto avvolgente ed emozionante. C’è il mare, invece, nel secondo piatto. La sapidità di un branzino viene addolcita dalle patate di Polignano, impreziosita dai carciofi e cardoncelli con pomodorini.

Per concludere in bellezza una cena che nonostante ingredienti decisi e identitari ha lasciato spazio a freschezza e delicatezza, un classico pugliese, le pettoline con zucchero e cannella. Una frittura perfetta, leggera, che esalta la sofficità zuccherina di questi dolci tipici del periodo natalizio ma di cui non si riesce a fare a meno anche il resto dell’anno.

Giornalista professionista, laurea in lingue e letterature straniere e un master in Social Communication. Piacentina d’origine, pugliese d’adozione dal 2012, cresciuta a tortelli e gnocco fritto, impara a cucinare in Canada, a Toronto, dove ha vissuto sei anni e dove ha lavorato per il quotidiano italiano Corriere Canadese. Oltreoceano scopre una diversità culinaria etnica senza confini. Da allora la sua vita cambia. Cucina e ristoranti diventano luoghi interscambiabili di idee, progetti, tradizioni e passioni. Ama assaporare, provare, gustare. E fare foto. Conduce su Telenorba e TgNorba24 la trasmissione “I colori della nostra terra”, un programma che parla di ruralità, agroalimentare ed eccellenze enogastronomiche della Puglia. Ha collaborato con I Love Italian Food e il Cucchiaio d’Argento ed è spesso chiamata a far parte di giurie di eventi a carattere enogastronomico e di concorsi legati al mondo della pizza. Recensisce pizzerie per guide cartacee e online. Nel 2011 crea Pasta Loves Me, un blog che parla di lei, di pasta, food e lifestyle. È fondatrice e responsabile di Puglia Mon Amour, un’avventura che vive con gli occhi curiosi di turista e l’entusiasmo di un’innamorata per una terra che regala ogni giorno emozioni, genuinità e solarità. Ha la pizza napoletana nel cuore e tutto quello che rende felice il suo palato. E vive con una certezza: la pizza non le spezzerà mai il cuore.

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