A Borgo Egnazia verticale storica della cuvée Annamaria Clementi di Ca’ del Bosco

Pubblicato il 4 Nov 2016 da Redazione

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La sala Egnazia, abbagliante nel suo candore e illuminata dallo scintillio degli innumerevoli calici disposti davanti ad ognuna delle centocinquanta postazioni, ha accolto gli ospiti di una serata straordinaria: la verticale storica della cuvée Annamaria Clementi di Ca’ del Bosco. Un vero e proprio evento, con il pubblico delle grandi occasioni, desideroso di essere partecipe di un’esperienza unica. Se Borgo Egnazia è stata impeccabile cornice, Fondazione Italiana Sommelier Puglia è stato il cuore: nelle parole di saluto del presidente, Giuseppe Cupertino, c’erano tutto l’orgoglio e l’emozione di un appuntamento atteso e organizzato con meticolosa cura e dedizione. E poiché si trattava di un’iniziativa di alto profilo, Ca’ del Bosco era presente con i personaggi-chiave dell’Azienda: il presidente Maurizio Zanella, accompagnato dalla figlia Maria Lavinia, l’enologo Stefano Capelli e la PR Manager Alessandra Viola. A condurre la degustazione, il “sommelier” per definizione: Paolo Lauciani, storico relatore ufficiale di Fondazione Italiana Sommelier.

zanella-e-cupertinoIl primo intervento è stato quello di Maurizio Zanella, che ha conquistato la platea da subito con il suo carisma. Nessun dubbio nell’esordire parlando di Franciacorta e presentandola, attraverso un video corale dei produttori, come un territorio che trova la sua forza in un progetto condiviso e nell’adesione a regole ben definite. Perché, come sottolineato da Zanella, alla Franciacorta mancava la tradizione e solo grazie a un rigido e restrittivo disciplinare è stato possibile accelerare un processo culturale tale da portare in tempi brevi significativi risultati. È stato evidente che prima di parlare di Ca’ del Bosco si dovesse illustrare la regione vitivinicola di appartenenza e della sua storia: quando, molto giovane, Maurizio inizia la sua avventura, è infatti tra i pionieri di una viticultura nuova in Franciacorta. Ricorda quel “Rinascimento Italiano dell’Enologia” che caratterizzò gli anni Settanta e i suoi personali esordi, quando aveva dentro un sogno da realizzare e un insaziabile desiderio di raggiunge sempre il meglio. Ancora oggi è così. Non dimentica mai, nel suo discorso, di sottolineare che il sogno è reso possibile dalle persone che con lui lo portano avanti, che con lui accettano nuove sfide, alzando l’asticella della qualità sempre più in alto. Perché gli uomini di Ca’ del Bosco hanno grande motivazione, ma anche grande immaginazione. Ascoltando Maurizio Zanella si potrebbe dire che le fondamenta del “metodo Ca’ del Bosco” sono Passione, Regole, Poesia e rispetto per la Qualità.

inizio-serataL’enologo Stefano Capelli ha condotto virtualmente in Cantina il pubblico, illustrando il processo produttivo e ponendo l’accento su due aspetti in particolare: l’innovativo sistema di lavaggio delle uve, finalizzato all’eliminazione di residui antiparassitari, in particolare il rame, e l’utilizzo dell’azoto in fase di imbottigliamento che consente l’eliminazione dell’ossigeno, preservando così l’integrità dei vini. Questo sistema è brevettato Ca’ del Bosco.
L’interessante introduzione ha fatto crescere in sala il desiderio di intraprendere la degustazione delle annate 2007, 2005, 2001, 1999, 1995, 1989 della Cuvée Annamaria Clementi. La magistrale conduzione di Paolo Lauciani ha posto in evidenza al naso l’assenza di note ossidative in ogni annata e, al palato, una complessità e un’eleganza percepibili in tutti i millesimi. Le medesime caratteristiche si sono riscontrate anche nella grande sorpresa finale, l’annata 1985, che con trent’anni di permanenza sui lieviti rivela ancora una perfetta integrità aromatica e una coerenza gusto-olfattiva straordinaria. La professionalità dei sommelier di Fondazione ha garantito un servizio senza imperfezioni, rendendo ancor più godibile la serata.
La degustazione si è conclusa con le parole di apprezzamento di Zanella per l’atmosfera e per l’attenzione della sala. Calorosi applausi hanno salutato Ca’ del Bosco, che ha dimostrato la sua indiscutibile classe anche nel cadeau riservato agli ospiti: un volume dedicato alla Cantina e un poetico pop up.