Pancapocollo, operazione Natale

Pubblicato il 15 Dic 2018 da Simona Giacobbi

Si dice che le idee migliori, quelle di successo arrivino così, senza pensarci troppo. Un po’ per caso. Un po’ per bravura. Un po’ per fortuna. Un po’ – tanto – per passione. Che rimane sempre l’ingrediente principale. Ed è quello che è successo al Pancapocollo, il nuovo nato della scuderia Santoro in collaborazione con Emanuele Lenti, maestro del panettone a Grottaglie con la sua Pregiata Forneria Lenti, annoverato fra i 25 migliori maestri in Italia.
Un prodotto salato? No. Un prodotto dolce? No. E qui viene il bello. Anzi, il buono. Perché il Pancapocollo – e per dirvi quanto segue abbiamo dovuto procedere all’assaggio verificando la notizia – è proprio questo, un mix, un equilibrio di dolcezza, quella del panettone, e di salato grazie all’affumicatura al legno di fragno della Valle d’Itria con il quale viene prodotto il capocollo di Martina Franca.
Il Pancapocollo, insomma, stupisce al primo morso. E gli ingredienti sono davvero semplici. Farina di grano tenero, capocollo (in quantità del 20 per cento, prima fatto a fette poi inserito nell’impasto a scaglie), burro, tuorlo d’uovo, pasta madre, pasta di arancia candita e miele.
“L’idea originale era quella di creare un prodotto natalizio per omaggiare i nostri clienti – spiega Giuseppe Santoro – unendo il nostro capocollo al panettone. La prova iniziale è stata entusiasmante. Nel forno di cottura il profumo di capocollo ha subito lasciato il segno”.
Due prodotti, panettone e capocollo di Martina Franca, che hanno come comune denominatore una lunga lavorazione e un profumo inebriante. Un matrimonio che non può essere che “una bomba”. Di calorie? Forse. Ma il Pancapocollo è anche molto versatile. Perché, come suggerisce Santoro, può essere degustato come dolce, sì, ma anche durante l’aperitivo con un bel calice di bollicine. E udite udite tutto l’anno. Non solo a Natale.
Un binomio decisamente curioso che ha convinto i più curiosi e anche i più scettici. Pochissimi, infatti, sono rimasti delusi. Ma i milanesi come hanno reagito?
“L’idea è nata proprio pochi giorni prima di un evento a Milano al quale ha partecipato Lenti – dice Santoro – Il Pancapocollo ha suscitato un grande interesse tra i suoi colleghi che l’hanno descritto come un prodotto ben riuscito con tanto di complimenti”.
E se lo dicono i milanesi possiamo crederci.

Informazioni tecniche.
Ingredienti: Farina di grano tenero, Capocollo di Martina Franca 20% (carne di suino, sale, pepe, vino cotto, affumicato con legno di fragno), burro di centrifuga da latte fresco, zucchero, tuorlo d’uovo, pasta madre viva (farina di grano tenero, acqua), pasta di arancia candita (arancia, sciroppo di glucosio, fruttosio, zucchero), miele di sulla, malto d’orzo, sale, bacca di vaniglia bourbon.
Il prezzo è di € 35,00 per 750g di prodotto.
Si può ordinare sullo shop on line del Salumificio Santoro https://shop.salumificiosantoro.com/it/prodotti/

 

 

Giornalista professionista, laurea in lingue e letterature straniere e un master in Social Communication. Piacentina d’origine, pugliese d’adozione dal 2012, cresciuta a tortelli e gnocco fritto, impara a cucinare in Canada, a Toronto, dove ha vissuto sei anni e dove ha lavorato per il quotidiano italiano Corriere Canadese. Oltreoceano scopre una diversità culinaria etnica senza confini. Da allora la sua vita cambia. Cucina e ristoranti diventano luoghi interscambiabili di idee, progetti, tradizioni e passioni. Ama assaporare, provare, gustare. E fare foto. Conduce su Telenorba e TgNorba24 la trasmissione “I colori della nostra terra”, un programma che parla di ruralità, agroalimentare ed eccellenze enogastronomiche della Puglia. Ha collaborato con I Love Italian Food e il Cucchiaio d’Argento ed è spesso chiamata a far parte di giurie di eventi a carattere enogastronomico e di concorsi legati al mondo della pizza. Recensisce pizzerie per guide cartacee e online. Nel 2011 crea Pasta Loves Me, un blog che parla di lei, di pasta, food e lifestyle. È fondatrice e responsabile di Puglia Mon Amour, un’avventura che vive con gli occhi curiosi di turista e l’entusiasmo di un’innamorata per una terra che regala ogni giorno emozioni, genuinità e solarità. Ha la pizza napoletana nel cuore e tutto quello che rende felice il suo palato. E vive con una certezza: la pizza non le spezzerà mai il cuore.

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