Roséxpo, a Lecce la rivincita dei rosati

Pubblicato il 3 Lug 2015 da Simona Giacobbi

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Vino e convivialità. Cultura. Spirito di collaborazione. Il mondo di Roséxpo è tutto questo. È la rivincita dei rosati.
È solo alla sua seconda edizione ma Roséxpo sembra un evento già affermato da anni sul palcoscenico enologico pugliese. Grande, grandissima l’affluenza di pubblico e numerosissimi consensi incassati dal salone internazionale dei vini rosati che si è svolto il 6 e 7 giugno nella bellissima cornice del Castello Carlo V di Lecce e organizzato da deGusto Salento, la prima associazione che riunisce sinergicamente i migliori produttori di Negroamaro, è riuscito anche quest’anno nel suo nobile intento, valorizzare e raccontare i rosé in tutte le loro sfumature in un’ottica di confronto tra territori di produzione nazionali ed esteri.
A tagliare il nastro Elena Martusciello, presidente nazionale de “Le Donne del vino”, insieme al senatore Dario Stefano, Luigi Coclite, assessore al Turismo, Marketing Territoriale, Spettacoli ed Eventi del Comune di Lecce e Ilaria Donateo presidente dell’associazione di produttori vitivinicoli di Negroamaro “deGusto Salento”, organizzatori di Roséxpo.
In tutto 165 i vini provenienti da 89 aziende da tutto il territorio nazionale e dall’estero e protagonisti dei banchi d’assaggio. Tanti gli ospiti dal mondo del vino e gli eventi collaterali durante le due serate. Oltre ai rappresentanti di aziende vitivinicole, sommelier e addetti ai lavori, quest’anno anche giornalisti di settore provenienti dall’Italia, dall’estero, dall’Università di Scienze Gastronomiche con il Master targato Slow Food in Cultura del Vino, e gli Instagramers Italia, la community italiana degli appassionati di Instagram, che vanta oltre 300 milioni di utenti nel mondo.
“Non ci aspettavamo un successo così importante lo scorso anno – spiega Ilaria Donateo – Passare in una location così prestigiosa come il Castello Carlo V di Lecce per noi è stato importantissimo. Roséxpo è un progetto che ruota intorno al mondo del vino e che vede tante partnership insieme, dalle istituzioni che ci sopportano alle associazioni come per esempio Le Donne del Vino, Slow Food Puglia, Slow Wine all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche e la Med Cooking School”.
Sui banchi di assaggio anche vini dall’estero, da Francia, Libano e Slovenia. “Non è stato semplice ma ci siamo riusciti – dice soddisfatta Ilaria – Arrivare già a questa edizione è stata importante, in questa location ancora di più. Ci aspettiamo di continuare e portare avanti questo progetto ogni anno coinvolgendo sempre più la città. I 16 punti food che a Lecce hanno offerto rosati, le vetrine addobbate e tutti gli eventi collaterali, mostre, seminari che hanno arricchito questa edizione ci portano a credere che il vino è convivialità e che si può fare squadra”.

Giornalista professionista, laurea in lingue e letterature straniere e un master in Social Communication. Piacentina d’origine, pugliese d’adozione dal 2012, cresciuta a tortelli e gnocco fritto, impara a cucinare in Canada, a Toronto, dove ha vissuto sei anni e dove ha lavorato per il quotidiano italiano Corriere Canadese. Oltreoceano scopre una diversità culinaria etnica senza confini. Da allora la sua vita cambia. Cucina e ristoranti diventano luoghi interscambiabili di idee, progetti, tradizioni e passioni. Ama assaporare, provare, gustare. E fare foto. Conduce su Telenorba e TgNorba24 la trasmissione “I colori della nostra terra”, un programma che parla di ruralità, agroalimentare ed eccellenze enogastronomiche della Puglia. Ha collaborato con I Love Italian Food e il Cucchiaio d’Argento ed è spesso chiamata a far parte di giurie di eventi a carattere enogastronomico e di concorsi legati al mondo della pizza. Recensisce pizzerie per guide cartacee e online. Nel 2011 crea Pasta Loves Me, un blog che parla di lei, di pasta, food e lifestyle. È fondatrice e responsabile di Puglia Mon Amour, un’avventura che vive con gli occhi curiosi di turista e l’entusiasmo di un’innamorata per una terra che regala ogni giorno emozioni, genuinità e solarità. Ha la pizza napoletana nel cuore e tutto quello che rende felice il suo palato. E vive con una certezza: la pizza non le spezzerà mai il cuore.

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