“Quando sarò a piedi nudi nell’acqua, inginocchiato a guardare il mare, con la pioggia che viene giù fina… sentire la tua mano sulla spalla, girarmi e vedere il tuo viso… Solo allora capirò di averti conquistata. Nell’attesa guarderò il cielo e le nuvole, sperando che sia la pioggia giusta”.
In quella mano Pasquale “Tuccino” Centrone ci crede. E l’aspetta. Perché nonostante “la malattia bastarda” che lo ha colpito non ha mai smesso di “lottare, di sognare e soprattutto di amare”. E proprio al mare Tuccino deve tutto. “Sono vissuto quasi sempre nel mare seguendo le orme di mio padre, grande pescatore prima e commerciante di pesce poi. Ho sempre parlato con il mare. Lo faccio anche in questo particolare momento della mia vita. Ad ogni modo, però, non gli ho mai dato del tu e non l’ho mai sfidato. Persino quando, in apnea, mi dimenticavo di riemergere per respirare. Allora, mi sembrava tutto così magicamente naturale”.
Ed è proprio così. Pasquale Centrone, noto ristoratore al quale la Puglia deve tantissimo, è una vera forza della natura nonostante la burrasca che lo ha travolto. Il suo sorriso coinvolge tutti. Il suo “e vai!” dà una carica difficile da descrivere. E quella che si è tenuta lunedì 4 luglio non poteva che essere una grande festa lunga un giorno, la “Festa a Mare” preceduta dal “Pranzo Buono”.
Un evento di beneficenza per sostenere i malati di SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) e la ricerca scientifica voluto fortemente da Pasquale nel suo ristorante in riva al mare a Polignano. Ad aiutarlo, oltre ai suoi familiari il suo caro amico Vittorio Cavaliere. Tutto il ricavato della manifestazione è stato devoluto alle associazioni conSLAncio e AISLA, entrambe impegnate da tempo a sconfiggere la malattia che affligge Pasquale già da alcuni anni. Oltre venti gli chef stellati provenienti da tutta Italia che hanno cucinato un pranzo buono, “buonissimo” per 140 ospiti.
“Una festa che ha voluto mettere in risalto l’aspetto umano per una buona causa. La spettacolarizzazione non mi interessava – dice Vittorio Cavaliere – Un pranzo a più mani con sei portate decise per l’occasione dagli chef che hanno dato ad ogni piatto un contributo. L’unione fa la forza, non il singolo individuo. Le richieste di persone che hanno voluto aiutarci sono andate ben oltre le nostre aspettative. E quando abbiamo dei fuoriclasse come Pasquale anche noi brocchi ci sentiamo campioni. Ad ognuno dovrebbe essere data la possibilità di avere un amico come Pasquale”.
Un minuto di silenzio per le vittime italiane dell’attentato a Dacca, in Bangladesh, e il pranzo esclusivo, dopo un aperitivo a base di ostriche e bollicine in riva al mare, ha potuto prendere il via tra numerose sorprese e dimostrazioni di affetto.
Tra gli chef grandi nomi di casa nostra come Angelo Sabatelli (Ristorante Angelo Sabatelli, Monopoli – Ba), Maria Cicorella (Ristorante Pashà, Conversano – Ba), Felice Sgarra (Ristorante Umami, Andria – Bat), Andrea Ribaldone con Domenico Schingaro (Ristorante da I Due Buoi Alessandria / Borgo Egnazia, Savelletri di Fasano, Br), Andrea Cannalire (Ristorante La Sommità, Ostuni, Br), Enzo Florio (Ristorante Da Tuccino, Polignano a Mare, Ba).
Un menu stellare accompagnato da diverse cantine con vini bianchi, rossi, rosati e dolci serviti dall’AIS Murgia, partendo con un cracker d’estate, burrata, gamberi e pomodorini di Nicola Fossaceca, Vitantonio Lombardo, Errico Recanati, Cristian Torsiello, Pasquale Palamaro, Peppe Stanzione. Per proseguire con un vitello tonnato di Angelo Sabatelli, Maria Cicorella, Felice Sgarra, Michelina Fischetti ed Enzo Florio. Due le prime portate. Un riso in salsa speziata, gamberi, latte di cocco e coriandolo di Paolo Barrale, Salvatore La Ragione, Lino Scarallo, Vincenzo Guarino, Gianluca D’Agostino e un raviolo caprese di Oliver Glowig, Andrea Migliaccio, Eduardo Estatico, Stefano Mazzone, Salvatore Elefante.
Mare e carne, ostriche e agnello nel piatto di Andrea Ribaldone, Domenico Schingaro, Fabio Pisani, Andrea Cannalire e Roberto Fransi. E per finire, gustosi peccati di gola.
Tanti gli ospiti, le istituzioni e i giornalisti presenti all’evento presentato da Mauro Pulpito, dal sindaco di Polignano a Mare Domenico Vitto e gli esponenti del Rotary Club al senatore Michele Boccardi e Leonardo Manganelli, fiduciario Slow Food Bari.
Durante la “sua” festa Tuccino non ha mai smesso di sorridere. Perché quelli come lui che combattono contro il male e per la vita sono davvero dei “giganti”. Degli “eroi”, come ama definirli il cantante Ron che ha regalato con la sua musica un grande sogno a Pasquale al quale ha dedicato la canzone “Anima”.
“È giusto fermarsi davanti a persone speciali”, ha detto Ron che si è esibito in alcune delle sue canzoni più famose da “Non abbiamo bisogno di parole”, “Attenti al lupo” scritta per Lucio Dalla a “Vorrei incontrarti tra cent’anni”. Il cantante, testimonial dell’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica), ha vissuto la malattia di un caro amico, Mario Melazzini, uno scalatore, uno sportivo. Poi improvvisamente la diagnosi, dodici anni fa. “Una malattia subdola che va a deteriorare i muscoli del corpo ma lascia viva la mente – ha continuato Ron – Ora organizzo occasioni dove la musica possa prendere un posto enorme insieme a un dolore. Pasquale non lo conoscevo, ma mi è bastato uno sguardo nei suoi occhi per capire quello che ha dentro. Poi ha scritto tre, quattro frasi sul monitor che mi hanno steso completamente dall’emozione, dalla sincerità, dalla bellezza del suo cuore. I suoi compagni di viaggio hanno tutti quanti una grande forza, una forza strepitosa. Non sono mai uscito dalla casa di un malato di SLA triste. Mai. Forse perché in loro scatta un meccanismo di speranza e di sopravvivenza fortissima”.
Ron, che ha inciso un doppio disco con 27 brani realizzati con la collaborazione di 24 grandi artisti dando vita a duetti unici per raccogliere fondi per la SLA, auspica quindi un maggiore sostegno da parte di tutti: “La famiglia SLA deve essere unita. Non esiste ancora un farmaco capace di bloccare la malattia. Le industrie farmaceutiche non investono perché la SLA non è un affare. Dobbiamo quindi metterci tanto coraggio e forza noi che siamo intorno e vicini ai nostri amici”.
Il Pranzo Buono ha poi lasciato il posto, al tramonto, alla Festa a Mare, iniziata a base di musica con un concerto bandistico di Polignano, street food nostrano – panzerotti, formaggi, salumi, e carne arrosto – mentre gli chef della Nazionale Italiana Cuochi si sono esibiti in un cooking show preparando salmone al passion fruit, tartare di capesante agli agrumi, terrina di carote e lombo di agnello con castagne.
E per Pasquale anche un messaggio speciale da Andrea Bocelli: “Desidero unirmi a voi, sottovoce e brevemente, facendo giungere il mio saluto più cordiale oltre al personale compiacimento, per una tavola solidale colme di ottimi cibi, di ottimi vini ma soprattutto di ottimi commensali: tante persone accomunate dalla bellezza interiore, dalla speranza e dal desiderio di fare bene. Come voi credo nella straordinaria forza generata quando si uniscono le energie e le speranze possono assumere forma e concretezza. Credo nella vitalità dei sogni che diventano azioni, così come nella forza della preghiera. Non chiudersi nel dolore e nello sconforto, ma al contrario offrire presenza, calore, partecipazione, donare e ricevere speranza, credo sia un passaggio imprescindibile per dare forza al sogno che oggi condividiamo. Sogno che, ne sono certo, presto porterà i frutti sperati, tramutandosi in una vittoria della vita, ridando ai malati il sorriso e le opportunità che il buon Dio ha donato a ciascuno di noi, quando abbiamo avuto il privilegio di iniziare l’avventura terrena”.
Una giornata speciale che rimarrà sicuramente negli occhi e nel cuore di chi ha partecipato con quella voglia di fare di più ma soprattutto in quelli di Tuccino.